63.mo Festival di Sanremo: Polemiche per Crozza e Matrimoni gay
A Sanremo oramai da anni non si parla più di canzoni, ma il Festival è un pretesto per lanciare campagne di diritti o per fare altro tipo di propaganda, spacciata per satira.
E’ successo alla prima delle quattro serate della kermese sonora, dove Maurizio Crozza, il popolare comico genovese, è stato aspramente criticato, per la sua imitazione su Silvio Berlusconi, poi per par condicio, Crozza ha cercato di rimediare facendo l’imitazione di uno sfigato Bersani, di uno stralunato Ingroia e finire con lo snobbismo di Montezemolo. Che dire? C’era proprio bisogno di parlare, sotto forma di satira(?), della politica in piena campagna elettorale? Cosa ci vuole dire Crozza, che tutti i politici sono ladri, sono dei buffoni, che prima con la manovra lacrime e sangue (tutti: Monti, Berlusconi e Bersani) hanno distrutto l’economia nazionale, che i sudetti che hanno messo la tassa sull’Imu (che a persino generato 1 miliardo in più di euro), che hanno creato milioni di disoccupati e di esodati, che hanno distrutto il nostro Belpaese per farsi belli davanti alla Merkel e all’Europa ed ora ci imbottiscono di promesse, di riduzioni, pur di tornare a sedere su quel posto.
Video di Maurizio Crozza – 63.mo Sanremo
Questo caro Crozza, lo sanno già la maggior parte degli italiani, come sappiamo che poi torneranno al potere sempre i soliti perchè questo E’ UN PAESE PER VECCHI. Probabilmente tra qualche anno, Crozza lo rivedremo come Grillo, nelle piazze, a fare i suoi spettacoli, a criticare la politica, ma non a trovare nessuna soluzione efficace perchè ci sa tanto che in Italia PIOVERA’ PER SEMPRE.
Detto questo, passiamo al secondo tema “politico” della serata. I matrimoni gay, ad appena un giorno dalle annunciate dimissioni di Papa Benedetto XVI, ecco che all’Ariston, una coppia di giovani omosessuali, fa la sua propaganda.
Vogliono il matrimonio gay, ma in Italia è ILLEGALE e allora dovranno andare a New York.
Se in Francia e in Inghilterra si sta votando in questi giorni per l’approvazione, in Italia se ne vocifera.
L’Italia è il paese che rimane ancora sotto l’ala protettiva di Città del Vaticano (come ha dimostrato il libro su Vatileaks).
In questo paese, che si considera laico e quindi in teoria non dovrebbe essere condizionato da nessun orientamento religioso (ma poi ci chiediamo perchè a scuola è obbligatorio studiare religione? Lo stato non ha religione! Ma la religione “di default” dell’istruzione è la Cattolica. Mah!) il divorzio, l’aborto, la pillola del giorno dopo e tante altre rivoluzioni (in attesa chissà, semmai dell’eutanasia…) arrivano con mezzo secolo di ritardo.
Ah dimenticavamo le canzoni. Beh, si è vero Sanremo è il Festival delle canzoni. Le canzonette ascoltate ieri sera si basano sui soliti motivi, amore da un lato e crisi dall’altro.
Buon ascolto, dal vostro inviato virtuale.